La « Carta atlantica » (14 agosto 1941)

Il 14 agosto 1941 Roosevelt e Churchill, a bordo di una nave da guerra presso l’isola di Terranova, firmarono una dichiarazione comune, che doveva passare alla storia come « Carta atlantica »: una specie di manifesto ideologico, che intese presentarsi come il contrastare del nuovo ordine a bandito da Hitler e porsi a base del futuro ordinamento internazionale. In essa erano formulati in Otto punti gli obbiettivi di pace delle potenze democratiche occidentali da attuarsi dopo la definitiva distruzione della tirannia nazista . Tali punti possono così riassumersi: diritto per ogni popolo di scegliersi la propria forma di governo, attuazione della piena collaborazione fra le nazioni in campo economico, impegno a realizzare una pace che consentisse a tutti gli uomini di tutte le terre di vivere liberi dalla paura e dal bisogno a, abbandono dell’impiego della forza in un mondo liberato dal peso schiacciante degli armamenti. Era, in sostanza, la ripresa del programma wilsoniano espresso nei Quattordici punti e, per gli Stati Uniti, il definitivo abbandono della politica isolazionistica, anche se il governo americano restava fuori ancora formalmente dal conflitto. Da questa « Carta » scaturì il 1° gennaio 1942 la dichiarazione delle Nazioni Unite, come si denominarono i 26 Stati in guerra contro le potenze del Tripartito. Essi costituirono il nucleo originario dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), sorta a San Francisco al termine del conflitto. Alla loro testa si posero Stati Uniti, Gran Bretagna e paesi del Commonwealth, URSS, Cina, i quali si impegnarono solennemente a battersi « contro le forze selvagge e brutali che tentano di soggiogate il mondo ». La « Carta atlantica » rappresentò un grande passo in avanti verso l’intervento diretto degli Stati Uniti in guerra, che fu peraltro determinato, come si vedrà, dall’improvviso attacco giapponese a Pearl Harbor.

 

Il presidente americano Roosevelt

Franklin Delano Roosevelt (1882-1945) presidente degli USA (1932-45) democratico, ricostituì l'economia americana travolta dalla crisi del 1929 promovendo con il New Deal un vasto intervento statale in campo economico e lo sviluppo della democrazia sociale e sindacale. Allo scoppio della 2a guerra mondiale si schierò con le democrazie europee e, dopo l'entrata in guerra in seguito all'attacco giapponese a Pearl Harbour (1941). Tra i protagonisti della conferenza di Jalta (1945). Morì pochi giorni prima della resa tedesca.